lunedì 27 agosto 2012

Storia del Conto Energia all Italiana

Cronistoria Conto Energia

Il 27 Agosto è entrato in vigore il Quinto Conto Energia.

Se ad agosto avete alzato lo sguardo verso i tetti di case e capannoni, avete visto tanti montacarichi, cestelli elevatori, gru di ogni dimensione e molti omini in braghe corte sotto un sole implacabile con temperature sahariane, alcuni intenti a smontare tetti in eternit, ma di più intenti a montare pannelli blu. Questa frenesia è stata provocata dall’ennesimo, o meglio dal premeditato stravolgimento della normativa riguardante l’incentivazione della produzione di energia elettrica da fotovoltaico, nella frenesia l’illecito per molti è diventato una necessità. Carte false, cantieri non a norma, ci si può immaginare di tutto e di più dal cittadino medio Italiano.
Ma sta volta, per la serie “apoteosi dei paradossi” l’istigazione a delinquere è stata perpetrata dal governo che vuole risanare il paese, fare la guerra agli evasori e niente di meno “cambiare la mentalità agli Italiani”.
Ma cosa è successo esattamente? Per capirlo dobbiamo fare un po’ di storia del Conto Energia all’Italiana, lo strumento legislativo, diffuso in molti stati dell’Unione Europea, negli USA e nel resto del mondo, creato per favorire la produzione di Energia Elettrica da fonti rinnovabili, abbattere le emissioni di CO2 e di conseguenza favorire sviluppo dell’industria fotovoltaica.

27 settembre 2001 viene emanata dall’Unione Europea la Direttiva 2001/77/CE impostata sulla pregressa esperienza tedesca.

29 dicembre 2003, quasi 3 anni dopo, durante governo Berlusconi 2, la direttiva viene recepita con il Decreto Legislativo n. 387.

16 febbraio 2005 entra in vigore il Protocollo di Kyōto (11 dicembre 1997), ma in Italia bisogna attendere il

19 settembre 2005 e dopo alcuni milioni di Euro pagati in multe, perche un impianto fotovoltaico venga incentivato. Da notare che la copertura finanziaria è disponibile dal 1991 (Legge 9 gennaio 1991, no. 9), perché è da allora che gli Italiani nelle bollette di energia elettrica, hanno un prelievo tariffario obbligatorio (cod. A3). Tale prelievo è utilizzato per finanziare gli impianti CIP6 (delibera 12 maggio 1992) nei quali confluiscono anche tutti gli impianti alimentati da fonti "assimilate" (inceneritori ,fumi di scarico, scarti di lavorazione e/o di processi industriali, fonti fossili prodotte da giacimenti minori isolati, cogenerazione ).
Ma fin qui è solo un tentativo del governo Berlusconi 2 di arginare le multe, commutate per il non rispetto di direttive e protocolli firmati.

15 febbraio 2006, arriva il Decreto n. 38 o meglio il Primo Conto Energia è legge, tutti i cittadini che desiderano installare un impianto da fonti rinnovabili possono tentare l’avventura burocratica di accedere ad una tariffa che riconosce per 20 anni un incentivo sull’energia prodotta e consumata in loco.

19 febbraio 2007, governo Prodi 2, entra in vigore il Decreto in “attuazione dell'articolo 7 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387.” (dopo 4 anni, loro “attuano”) è passato solo 1 anno, la scarsa affermazione del programma d’incentivazione, causata anche dalla difficoltà di calcolare l’incentivo sull’energia energia prodotta e consumata in loco, fa nascere il Secondo Conto Energia, uno strumento effettivamente migliorato. Il settore fotovoltaico in Italia può decollare, grazie ad un programma triennale che trasforma un mercato di nicchia in mercato di massa, riuscendo ad innescare quel meccanismo per cui lo strumento d’incentivazione è stato inventato, abbassare i costi di materiali e realizzazione.

6 agosto 2010, con un Decreto Ministeriale viene definito, l’aggiornamento del programma
d’incentivazione nazionale al settore fotovoltaico, è il Terzo Conto Energia che dovrà entrare in vigore nel 2011, in pratica è partito il 1 febbraio 2011, perché fino a fine gennaio è bastata una perizia asseverata a garantire che l’impianto era stato completato il 31 dicembre 2010, un artifizio burocratico. Con sufficiente anticipo l’industria fotovoltaica Italiana aveva l’occasione per poter pianificare la propria crescita. La corsa ad accaparrarsi gli incentivi del vecchio Conto Energia permise anche di raggiungere a velocità record il secondo posto della classifica dei paesi Europei produttori di energia da fotovoltaico.

Questa boom inaspettato spavento qualcuno, a tal punto da stroncare sul nascere il Terzo Conto Energia.

3 marzo 2011, già anticipato a inizio febbraio, entra in vigore il Decreto Legislativo no. 28, meglio noto come “Decreto Romani”, il mercato si blocca, il settore piomba nel caos, la pianificazione va a fare in c…o.
Per capire di cosa si tratta basta legge il titolo che precede gli articoli no. 38 e 39 “SOSTENIBILITA’ DI BIOCARBURANTI E BIOLIQUIDI”.

5 maggio 2011, forse l’aumento esponenziale delle richieste di cassa integrazione, forse un operazione politica prima della fine del governo Berlusconi 4, nasce il Quarto Conto Energia, Decreto Interministeriale del 5 maggio 2011, un piano pluriennale per la “Produzione energia elettrica da impianti solari fotovoltaici, tecnologie innovative conversione fotovoltaica”, ma ormai la frittata è fatta direbbe qualcuno, in effetti molte aziende produttrici nostrane, entreranno in crisi, nei mesi successivi nonostante premi per l’uso di prodotti europei (quindi anche italiani, ma solo anche) e nonostante la ripresa dell’interesse da parte dei cittadini Italiani, arriveranno anche i primi fallimenti.

23 marzo 2012, governo, non eletto dal popolo, Monti 1, inizia circolare la “bozza” del Quinto Conto Energia. Ma arriviamo a 2 mesi fa, dopo liti “interministeriali” fino all’ultimo giorno, con tutto il settore contrario, tutte le associazioni dei consumatori contrarie, tutti i sindacati e forse anche il Papa contro.. è il
5 luglio 2012, il Quinto Contro Energia è legge, ma questa volta entrerà in vigore “45 giorni dalla data di comunicazione, da parte dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, del raggiungimento di un costo indicativo cumulato annuo degli incentivi di 6 miliardi di euro e mediante priorità di accesso al primo registro agli impianti che rispondono ai requisiti del DM 5 maggio 2011 e non del presente decreto“Queste sono le parole scritte nel decreto, dalla mente illuminata del servo di Monti, risultato: si vivrà nell’incertezza un altro mese per ottenere “ufficialmente” la data della cosiddetta “entrata in vigore”, è il
27 Agosto 2012.

In questa storia si vede tutta l’incapacità di una classe dirigente strapagata da noi, che incentiva caoticamente un settore strategico per la nazione, non in grado di pensare ad un futuro sostenibile. Le tariffe si possono rivedere, ma non si devono stravolgere le regole, questo modus operandi incentivano solo la speculazione, bruciano il settore produttivo, la ricerca e l’innovazione.

Un occasione distrutta metodologicamente.

P.S. : Il Quinto Conto Energia se non fosse per l’incentivo omnicomprensivo applica la tariffa incentivante anche sul energia prodotta e consumata in loco come nel 2005.

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